Capire il Test Rivalta: uno strumento chiave per diagnosticare la FIP umida nei gatti
- CUREFIP.COM
- 6 giorni fa
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La FIP (Peritonite Infettiva Felina) è una delle malattie più gravi che possono colpire i gatti. Per anni è stata considerata incurabile, ma oggi, grazie alle moderne terapie antivirali come GS-441524, migliaia di gatti si stanno riprendendo grazie al protocollo di trattamento CureFIP.
Tra le due forme principali della FIP, quella umida (o essudativa) è la più comune. Si manifesta con un accumulo anomalo di liquido nella cavità addominale o toracica, che provoca addome gonfio, difficoltà respiratorie e debolezza generale.
In Italia, molti veterinari utilizzano un metodo semplice ma molto utile per supportare la diagnosi: il Test Rivalta.
Cos’è il Test Rivalta
Il Test Rivalta è un test diagnostico di base sviluppato nel 1900 dallo scienziato italiano Rivalta. Serve a distinguere se il liquido (essudato) raccolto nella cavità addominale o toracica di un gatto è dovuto alla FIP o ad altre patologie, come infezioni batteriche, malattie epatiche o tumori.

Nella pratica veterinaria italiana, questo test viene eseguito quando il veterinario rileva la presenza di liquido tramite ecografia o palpazione. È un esame rapido, economico e fornisce un’indicazione importante per decidere i passi diagnostici successivi.
Come funziona il Test Rivalta
Il Test Rivalta è facile da eseguire e non richiede apparecchiature costose:
Si prepara una provetta con acqua distillata e alcune gocce di acido acetico (aceto).
Si aggiunge una goccia del liquido prelevato dalla cavità del gatto.
Il comportamento della goccia determina il risultato:
Positivo: la goccia rimane intatta o scende lentamente — indica una probabile FIP.
Negativo: la goccia si dissolve subito e l’acqua resta limpida — suggerisce un’altra causa.
Un risultato positivo al Test Rivalta supporta fortemente la diagnosi di FIP, ma deve sempre essere confermato da ulteriori esami di laboratorio e valutazione veterinaria.
Affidabilità del Test Rivalta
Il Test Rivalta è considerato molto attendibile:
Valore predittivo positivo: circa 86%
Valore predittivo negativo: fino al 96%
Ciò significa che un risultato negativo quasi sempre esclude la FIP, mentre un risultato positivo richiede ulteriori verifiche, come:
Analisi del sangue (emocromo e biochimica)
Test anticorpali o PCR per il coronavirus felino (FCoV)
Ecografia o radiografia
Il Test Rivalta è quindi un importante primo passo nella diagnosi precoce della FIP.
Come il Test Rivalta si collega ai sintomi della FIP umida
Il sintomo più evidente della FIP umida è un addome gonfio, dovuto all’accumulo di liquido nella cavità peritoneale. In alcuni casi, il liquido si accumula anche nel torace, causando respiro affannoso o ansimante.
Sebbene un addome gonfio possa derivare anche da altre condizioni (come infezioni, malattie del fegato o del cuore, o parassiti intestinali), la FIP deve essere sospettata se il gatto presenta anche:
Febbre persistente
Perdita di peso
Mancanza di appetito
Letargia o debolezza
Con il Test Rivalta, il veterinario può rapidamente capire se il tipo di liquido raccolto è compatibile con la FIP e decidere di procedere con le analisi successive.
Trattamento della FIP umida
Un tempo, la diagnosi di FIP significava la fine delle speranze. Oggi, invece, esiste una concreta possibilità di guarigione grazie alla terapia antivirale con GS-441524, sviluppata secondo il protocollo CureFIP.
Come agisce GS-441524:
Blocca la replicazione del virus responsabile della FIP (una mutazione del coronavirus felino).
Riduce l’infiammazione e favorisce il riassorbimento del liquido accumulato.
Ripristina l’appetito, l’energia e il benessere generale del gatto.
Nei casi in cui il liquido si accumuli nel torace (versamento pleurico) e ostacoli la respirazione, il veterinario può eseguire una toracocentesi per rimuoverlo in modo sicuro.Per l’ascite addominale, invece, è consigliato drenare solo il 20–30% del liquido per volta, per evitare cali di pressione o shock.
Il protocollo CureFIP offre linee guida chiare su dosaggi, durata del trattamento e monitoraggio, garantendo sicurezza ed efficacia.
Quando rivolgersi al veterinario
Porta subito il tuo gatto dal veterinario se noti:
Addome gonfio o disteso
Respiro difficoltoso o affannoso
Febbre persistente
Debolezza, letargia o inappetenza
La diagnosi e il trattamento precoci aumentano notevolmente le possibilità di guarigione.
Il veterinario potrà eseguire il Test Rivalta e consigliarti come accedere alla terapia antivirale GS-441524 seguendo il protocollo CureFIP.
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Domande frequenti (FAQ)
1. Che cos’è la FIP umida nei gatti?
È una forma di Peritonite Infettiva Felina in cui si accumula liquido nell’addome o nel torace, causando gonfiore e difficoltà respiratorie.
2. Come si diagnostica la FIP umida?
Attraverso il Test Rivalta, analisi del sangue, ecografia e test specifici per il coronavirus felino (FCoV).
3. La FIP può essere curata?
Sì. Con la terapia antivirale GS-441524, seguendo il protocollo CureFIP, molti gatti guariscono completamente.
4. La FIP è contagiosa per l’uomo o altri animali?
No. La FIP non è contagiosa per l’uomo, ma il coronavirus felino (FCoV) può diffondersi tra gatti.
5. Il farmaco GS-441524 è disponibile in Italia?
La disponibilità varia in base alla normativa veterinaria. Alcuni veterinari possono ottenerlo tramite importazione o uso compassionevole.
6. Il Test Rivalta è affidabile?
Sì. Ha un’accuratezza di circa 86% per i risultati positivi e 96% per quelli negativi, rendendolo uno strumento prezioso di diagnosi precoce.
Conclusione
Se il tuo gatto presenta addome gonfio, febbre o difficoltà respiratorie, chiedi subito al veterinario di effettuare il Test Rivalta. È un esame semplice, economico e può fare la differenza tra una diagnosi precoce e una tardiva.
Oggi la FIP non è più una condanna. Con CureFIP e la terapia antivirale GS-441524, sempre più gatti in Italia stanno tornando a vivere sani e felici.
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